85 anni lui. 44 suo figlio. Fragili e soli. Pensionati entrambi da troppo tempo. Il vecchio è ormai sordo e claudicante...
Posted by Stefano Maciocchi on Giovedì 26 marzo 2015
Cara Zia Cicci, anche quest'anno ti scrivo, con un po' di ritardo ma mi scuserai: la vita frenetica, il lavoro ed i pensieri mi hanno impedito di scriverti ieri, il 31 maggio, il giorno in cui ci hai lasciato.
Perché ti scrivo, pur sapendo che mai potrai leggere queste poche righe? Un po' perché mi manchi da 41 anni, ma questo già lo sai. Un po' perché scrivendoti parlo a me stesso, e questo mi fa bene.
In questi ultimi giorni non ho fatto altro che cercare notizie sulla data del 31 maggio 1971: magari, leggendo qualche vecchio articolo, mi torna in mente un episodio, un ricordo che mi parla di te. Ma per quanto mi sforzi, la memoria di quei giorni è impetuosa nei dettagli e contemporaneamente sbiadita nell'insieme. Fatico anche a ricordare il tuo viso vero e mi aggrappo a vecchie foto ingiallite dal tempo, illudendomi di riconoscere un sorriso, un espressione.
Forse mi manchi perché te ne sei andata troppo presto ed in qualche modo ti ho idealizzato. Ma tu mi vol…